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Uccideteci tutti, e poi seppelliteci qui.

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Tradì  la vetta spoglia della cerchia

il ferro nelle vene, a cielo aperto,

e la cenere nel fondo della veglia

fece nero il verde fitto nella falda.

Un Mato Grosso la notte sui capelli,

il taglio delle mani col cavo più sottile.

 

Piegando l'occhio nel silenzio vivo

le ferite minerarie. E ad ogni stella,

ora, invoco il mio massacro,

come Guaraní, nella fossa comune.

 

Le piste dei sogni, le vie dei canti antenati 

non avranno nessuna piramide a memoria 

se non il suono più prezioso ed immortale

della lingua sorridente sotto un albero

che cammina, raccogliendo semi,

e ancora la fonte del luogo di donne

che piangono in canto come sante,

o fantasmi, che sanno attaccare

ognuna al suo seno le scimmie

urlatrici, e i piccoli maiali

che hanno  allattato la foresta più fitta,

sbriciolata in pane terribile

nelle tasche di tutti.  Voialtri,

come ladri, ci avete tolto la libertà,

ma noi viaggeremo danzando,

nel fango finendo per brillare

           a cielo aperto.

 

 Antonio Ciavolino - 29/06/2015 20:11:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

< Tradì la vetta spoglia della cerchia
il ferro nelle vene, a cielo aperto >

un incipit che da solo vale un brano intero, sia per la misura metrica che molto amo e sia per la forza rara dell’immagine. Questo tradimento di cui narri < a cielo aperto> che genera un vulnus del quale scrivi appresso, non è insanabile, benché risalti una sorta di <suicidal tendencie> nella richiesta tua alle stelle, motivata, a mio sentire, da una empatia al femminile che tuttavia non la giustifica. Il bel canto termina con una nota elevata, che rivendica la sua altezza, e la libertà vessata, in una danza liberatoria, ancora a <cielo aperto> riprendendo così nella chiusa
l’accenno iniziale a meditare e vivere, alla fine, con trasparente chiarità. Concludo rammentando che, il testo me lo suggerisce, l’unico atto che nobilita uno schiavo, è la ribellione.



 Sara Cristofori - 29/06/2015 19:39:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

la ricchezza dei tuoi versi colmi di pathos trascina in questa tua che risuona come un grido e una preghiera...

 Loredana Savelli - 29/06/2015 08:15:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Immagini come sempre intense, le tue, mi hanno fatto affiorare quelle di un film-documentario presente nelle sale in questi giorni, di un regista del Guatemala: "Vulcano". L’hai visto?

 Giuliano Brenna - 29/06/2015 [ leggi altri commenti di Giuliano Brenna » ]

L’amor tradito è quello che maggiormente invoca il parnaso da dove le muse tessono i loro sguardi su chi le invoca. Una poesia molto bella, fitta di sensazioni e richiami, istanze, scissioni e ricongiungimenti identitari.

 Cristina Bizzarri - 28/06/2015 23:46:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

La poesia è anche sdegno, e invettiva.
Ma anche qui si deve ancora dire, più sereni, Amina, anche tu.
Più sereni e chiari e davvero davvero obiettivi, semplici, e non stando da nessuna parte se non da quella in cui ci sntiamo veri. Con rispetto.
Ciao.

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